Facciamo il punto
Vita gay: musica, moda, colore e lustrini?
Uno spunto per giornalisti poco informati forse, di certo la comunità gay non ha di sé questa immagine, è ben consapevole che il mondo , e quello omosessuale in particolare, è molto più complesso e articolato.
E’ in questa rete frastagliata di condizioni di vita che a volte le persone possono trovarsi in difficoltà.
Lo scriviamo con particolare riguardo per tutti gli amici etero che sappiamo leggere il nostro blog e amichevolmente ci scrivono, se si riflette su questi aspetti con il supporto del buon senso, si riesce a comprendere che nelle varie vicende della vita trovarsi fuori dalla famiglia, magari lontani da casa, single non per scelta di fronte alle difficoltà economiche del paese, nella malattia; possono rappresentare dei veri momenti di difficoltà concreta.
Lo abbiamo verificato nelle storie di vita degli omosessuali che si sono rivolti a noi negli ultimi anni, perdere il lavoro senza una rete familiare o relazione di coppia come supporto, può trasformarsi in una deriva difficile da recuperare.
Se si avesse il coraggio della ragione per mettere da parte le guerre di religione e le logiche di parte, il mondo della politica comprenderebbe che la solidarietà di coppia è una condizione che aiuta ad affrontare le avversità che nella vita si possono incontrare.
L’Europa, la civile Europa, si è pronunciata da tempo su questo punto. La quasi totalità dei paesi civili ha risposto positivamente, l’Italia nel suo declino politico e sociale non riesce a fare sintesi e cerca di vivere alla giornata dando tempo al tempo mentre assiste immobile alle difficoltà di molti propri concittadini.
Noi del Tondelli abbiamo cercato in passato e continuiamo a cercare di offrire un punto di riferimento per chi paga sulla propria pelle quello che non si sarebbe aspettato di poter subire, magari quando dava sfoggio di un ingenuo “orgoglio” che può venir mal interpretato come ostentazione da chi non lo sa intendere.
Non siamo soli, parti importanti della politica e del mondo del sindacato ci hanno offerto collaborazione e dialogo. Lo sportello “Nuovi Diritti” realizzato in collaborazione con la C.G.I.L. nel corso degli anni ha ascoltato decine e decine di persone: singoli, coppie, genitori e parenti di persone omosessuali, gente comune gay ed etero, alcuni di loro ci hanno espresso le loro difficoltà concrete: la rata del mutuo, l’affitto da pagare, la disoccupazione, l’isolamento, e via dicendo.
Va da se che non abbiamo la bacchetta magica, molte persone hanno risolte da sole le loro difficoltà, ma hanno avuto la possibilità di trovare nel nostro centro un supporto, un punto di riferimento in attesa che la bufera passi.
Siamo ancora qui, lo sportello rimane aperto come pure le attività nelle case per anziani per i tanti omosessuali che vi vivono, il gruppo dei genitori, le attività per i diversamente abili; il Tondelli è tutto questo assieme ad appuntamenti e attività di gruppo conviviali, allegre e culturali.
In più di cinque anni abbiamo posato le nostra fondamenta, molti sono arrivati e subito ripartiti non hanno trovato quello che cercavano (buona fortuna e buona vita ragazzi!), molti si sono fermati e assieme il viaggio continua.
Bleahhhhhh!! Siete un gruppo di sfigati!
Caro anonimo, perché dici sfigati? Mi spiace debbo smentirti. Il Tondelli è l’unica associazione che offre servizi e sostegno alle persone omosessuali con serietà nella nostra zona. Ragazzi avete tutta la mia ammirazione. Paoletta
Oramai il mondo gay degenera, le macchiette e gli erotomani dominano la scena.
Al contrario chi con fatica, giorno dopo giorno, lavora, paga le tasse, mostra serietà e dignità nel privato e tra la gente non viene nemmeno preso in considerazione.
Sono due mondi distinti, che hanno preso strade divergenti e che temo non si rincontreranno.
Esiste da sempre una divisione tra chi adotta il clichè della sottocultura gay e chi lo rifugge per incompatibilità sententosi a più agio nel modello universale.
La sottocultura ha fatto il suo tempo, era giustificata dalla discriminazione e dalla ghettizzazione, ma ora si dovrebbe puntare ad una vera integrazione.
Peccato che molte associazioni (nonmi riferisco al Tondelli) seguano ancora la vecchia strada. Roberto
L’immaturità della realtà gay ha raggiunto il suo apice con la “frocessione” messa in scena alla sapienza.
Riflettessero questi frocessori sui molti limiti di una simile iniziativa e sul danno d’immagine generale che la comunità omosessuale è costretta a patire.
A me sembra siano tutte verità ben conosciute che segnano da sempre l’ambiente gay. Detto questo si deve riconoscere che nel piccolo vi sono anche segnali di cambiamento, si legga tutte le lettere d’insoddisfazione che giungono alla rubrica di Natalia Aspesi su Il Venerdì, quante volte ci siamo riconosciuti in esse.
L’importante è decontestualizzare, uscire dai ghetti gay ove le regole sono già segnate, fare un investimento su sè stessi, impegnarsi per un’integrazione vera anche se costa fatica e lotta a volte dura contro il pregiudizio.
Siamo ancora in pochi a farlo, ma credo sia questa la strada.
Ciao. Paolo
Contributi interessanti ragazzi. Sono temi che abbiamo discusso spesso e volentieri e quindi sappiamo bene che poi ci si distingue sul piano personale, inutile confidare in un cambiamento generale.
Il mondo gay rimane segmentato, ognuno coltiva il proprio orticello e al massimo, per non farsi cadere le braccia, si accetta la grande parata del Pride che appunto oramai serve più a risconoscersi come indentità più che a rivendicare qualcosa.
Ma guardiamo oltre, sul piano personale e del territorio possiamo giocare un ruolo importante, lo sanno bene i pochi che si sono messi in gioco. Inutile prendersela per lo sbandamento collettivo, quello esiste da sempre e forse non è nemmeno mutabile, senza per questo esprimere un giudizio.
Sotto questo punto di vista siamo molto volteriani di approccio, pronti a dare la “vita” per la liberta di pensiero altri. Ma ribadito questo concetto, riconfermata la nostra laicità di pensiero e di approccio, proviamo noi a segnare la differenza, magari vincendo la pigrizia e la stanchezza che tanti amici lamentano.
Ci vediamo sabato in Piazza a Treviso.
Beppe