Riportiamo una sintesi dei principali interventi al seminario organizzato dalla corrente “laicità e civismo” sabato 23 u.s.

“Laicità, nuovo civismo e valore della persona”, ne hanno discusso a Roma lo scorso sabato, politici, intellettuali e società civile, durante un seminario organizzato dal ministro Barbara Pollastrini, e dagli esponenti del Pd, Gianni Cuperlo e Albertina Soliani. Un incontro, quello svoltosi nella Capitale, che precede l’appuntamento di Milano e quello di Napoli. La nostra redazione ha seguito l’intensa giornata dedicata alla laicità, e riporta parte degli interventi svoltisi.

Pollastrini. «Occorre restituire un’etica alle parole. Nella società in cui viviamo è opportuno dare il giusto valore alle parole. Per questo motivo occorre sottolineare il concetto di laicità, che significa rendere le persone libere. La laicità è uno sguardo, una bussola. Occorre, nella società odierna, un’iniezione di principi laici e liberali. Se la politica lascia degli spazi vuoti, è inevitabile che quegli spazi vengano occupati da altri».

(Barbara Pollastrini è ministro per i Diritti e le Pari Opportunità, nel governo Prodi).

Rusconi. «La laicità è insiemi di passioni, sentimenti, principi. La laicità è un criterio pubblico, non privato. La laicità è il fondamento della democrazia. È dentro la Costituzione. Sembra che la questione cattolica stia diventando la questione della democrazia. Non bisogna analizzare lo Stato e la Chiesa, ma la cittadinanza costituzionale e la democrazia. In democrazia, non negoziabile è la pluralità dei valori. Tuttavia sia i laici che i cattolici sono d’accordo sul fatto che ci siano dei diritti inalienabili. Questo si intende per cittadinanza».
(Gian Enrico Rusconi, professore di Scienza della Politica, è autore di saggi sulla laicità).

Rodotà. «La cultura di sinistra ha delegato per anni la questione etica alla Chiesa. I laici solo ora hanno capito quale è la vera sfida, il terreno della scienza e dei suoi progressi nel XXI secolo. Non si deve abusare della coscienza. Quando si discute di testamento biologico, di diritti, non si parla delle coscienze di singoli parlamentari, ma della possibilità di scelta dei cittadini sulla base della loro coscienza. Alcuni campi devono essere esclusi dall’impero della legge. Dobbiamo essere consapevoli dello spazio costituzionale in cui ci muoviamo».
(Stefano Rodotà, professore di Diritto civile).

Soliani. «Democrazia è laicità, pluralità, distinzione tra politica e religione. Oggi occorre costruire con le donne, cattoliche e laiche, una più matura democrazia, una più matura laicità. questa è la nuova dimensione della democrazia. Nella società italiana ci sono le donne. La vera novità di questa fase politica è la presenza delle donne».
(Albertina Soliani è senatrice del Partito democratico).

Marino. «Ogni forma di affetto deve trovare cittadinanza nel nostro Paese. Questo principio non deve esser messo in discussione. Un Paese laico deve avere una legge sull’aborto. La legge 194 è una legge equilibrata e non deve esser messa in discussione. Credo pure sia il caso di introdurre l’educazione sessuale nelle scuole. Altro termine da tenere molto in considerazione è quello sull’Aids. La classe dirigente di un Paese ha il compito di ascoltare e poi di decidere. Occorre con ciò fare distinzione tra il ruolo di un vescovo e quello di un politico, quando si invertono i ruoli, si perde di dignità».
(Ignazio Marino è senatore, componente della commissione per la carta dei valori del Pd).

Lerner. «Si corre il rischio che il laico diventi una figura lamentosa. Tuttavia trovo sbagliato provare fastidio per la Binetti. Lei non è un retaggio clericale d’altri tempi, al contrario, con il suo cilicio e l’Opus Dei, è una figura modernissima, perciò è normale che stia nel Pd. Come è normale che non ci si divida tra laici e cattolici. Non bisogna riproporsi in maniera identitaria. Nel Partito democratico si può guardare a Barack come a Zapatero. Se tifate per Obama, sappiate che in tutti i suoi discorsi c’è più di un riferimento a Gesù».
(Gad Lerner è un intellettuale e giornalista, conduttore de “L’Infedele” su La7).

Bresso. «Sono un’atea orgogliosa e come tale, non mi dispiacerebbe una componente laica nel Pd. Tuttavia le contrapposizioni laici/cattolici non funzionavano più. Anche nel mio partito ci deve essere una componente laica che vuole affrontare le questioni etiche con le proprie posizioni. Non dovremo diventare una corrente, ma un’area politico-culturale».
(Mercedes Bresso è presidente della Regione Piemonte).

Tocci. «Altro che ingerenza: la chiesa e il cardinal Ruini temono il Partito democratico, perché è l’unica cosa grande nata in risposta al vero partito politico rimasto sulla piazza italiana, quello della Chiesa. Pertanto laici e cattolici devono andare avanti insieme, perché è questa la frontiera della laicità».
(Walter Tocci è un deputato del Pd).

Fonte: Sferapubblica